siamo stati anche noi dei diversi. |
È certo doveroso richiamare alla memoria l'orrore commesso nel passato, ma credo che la domanda giusta non sia io cosa avrei fatto, ma: io cosa sto facendo?
Oggi, qui, adesso, non siamo tutti uguali. Ed è la nostra più grande fortuna, perchè la diversità è una ricchezza inestimabile. Siamo davvero capaci, se non di comprenderla, almeno di rispettarla? Penso alla vita per nulla semplice degli omosessuali, degli immigrati, dei portatori di handicap. Penso agli zingari, sinti e rom, che vivono in questo paese da secoli e, nonostante abbiano subito anch'essi la deportazione, sono tuttora discriminati.
Diverso deriva dal verbo latino DIVERTERE, composto di DIS- e VERTERE, ovvero "volgere in direzioni opposte". Essere diversi, dunque, vuol dire avere un altro orizzonte, essere capaci di guardare in altre direzioni, avere un'altra prospettiva.
Saremo capaci di avere nuovi occhi?
5 commenti:
Io credo che in questo periodo storico di grandi cambiamenti e di manifestazioni della personale diversità occorra più che mai guardare al mondo con , nel senso appunto dell' ma anche della solita, necessaria intelligenza e del solito indispensabile buon senso ci permettono di scoprire,conoscere, imparare la "diversità" che ci circonda! Da sempre si dice che "diverso" fa paura...ma se lo si conosce forse si può convivere pacificamente, anzi di più....fare qualcosa di buono,insieme. :)
MARTA...NON SONO ANONIMO...SONO FIORE DI MAGGIO! NON RIESCO PIU' A INVIARE I POST CON LA MIA IDENTITà...DOVRO' CAPIRE XKè!!!! :(
HO AVVIATO OGGI IL MIO PRIMO LIBRO VIRTUALE E ASPETTO COMMENTI SPERANDO CHE RIUSCIATE A LEGGERE LE MIE PAGINE..
STO IMPARANDO AD USARE QUESTO BLOGG COSA NN SEMPLICISSIMA PER ME! :)
Cara, purtroppo al giorno d'oggi c'è ancora molta paura del diverso e la gente la esprime spesso con non repulsione, indifferenza ed a volte anche con violenza. Chissà in quale futuro si arriverà ad un equilibrio, e se mai ci sarà. :)
Marta, non manchi mai di affascinarmi con le tue etimologie. Questa poi mi tocca da vicino, essendo figlia di emigrati e avendo sofferto anche io, da bambina, delle discriminazioni. La paura del diverso tocca tutti, ma il fascino del diverso ci colpisce di meno. Un cambiamento di prospettiva, di orizzonti, come hai detto tu, è un'alternativa al semplice ricordo passivo. Un caro abbraccio, Lola
Credo che la tua domanda finale stenterà a trovare solo risposte positive.
Molti dicono di non essere razzisti, ma non si rendono conto di esserlo nelle piccole cose.
Non necessariamente con chi proviene da un paese diverso, ma anche con chi ha un'età, un livello culturale, uno status sociale, un modo di pensare diverso.
Alla fine dei conti qualsiasi cosa diversa genera nella maggior parte degli uomini una reazione che può variare dalla rabbia alla più totale indifferenza.
E sempre di più diventiamo incapaci di comprendere cosa ci perdiamo escludendo tutto ciò che differisce da noi.
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