sabato 21 agosto 2010

Attesa

Parola derivata dal verbo attendere, composto di AD e TENDERE, tendere verso qualcosa, essere protesi, mirare. Un po'come aspettare, AD - SPICERE, cioè guardare da una parte, fissare il punto dal quale, prima o poi, qualcuno arriva.

"Un bel di vedremo. Levarsi un fil di fumo sull' estremo confin del mare. E poi la nave appare. "
Mi cantava sempre mia mamma, con la sua voce un po'stonata ma sincera.

Cosa faccio stasera? Aspetto.

lunedì 16 agosto 2010

Ferragosto

Dicesi Ferragosto quel giorno di mezza estate in cui si va al mare, si fanno i falò sulla spiaggia, si balla tutta la notte e simili amenità. Naturalmente questo se ci si trova al mare, se c'è la spiaggia, e, soprattutto, se fa caldo.
Condizioni che non si verificano se ci si trova a milletrecento metri sul livello del mare e la temperatura oscilla tra gli otto e i diciassette gradi. L'alternativa? Accendere la stufa e sorseggiare genepy.
Ah, dimenticavo, l'etimologia: ferragosto deriva da FERIAE AUGUSTI, giorni di festa introdotti dall'imperatore Augusto, durante i quali scuole e uffici restavano chiusi, e che ricorrevano, naturalmente, ad Agosto.

sabato 7 agosto 2010

Ancia

Eccomi qua. Sono tornata dalle vacanze e sono passata dal bagno a mare all'immersione nella tesi, speriamo senza gravi naufragi, ma è ancora tutto da vedere. Proprio ieri mi sono scontrata con una regola grammaticale che avrà fatto sudare freddo molti di voi, e riguardava il plurale della parola ancia. Giacchè l'etimologia e la grammatica non hanno poi molto in comune i più curiosi possono andare a leggersi la famigerata regoletta qui.

Ma passiamo alla parola del giorno. L'ancia è una sottile lamella di legno o di metallo che fa sì che i clarinetti, le zampogne, gli oboi, le fisarmoniche e svariati altri strumenti producano suoni. Il funzionamento dell'ancia è identico a quello del filo d'erba o del gambo di soffione quando da bambino lo strappi e ci soffi sopra (lo facevate anche voi?), in poche parole vibra interrompendo e rilasciando, continuamente e molto velocemente, l'aria che viene dai nostri polmoni e così facendo produce un certo suono.
A quanto pare la parola deriva dall'antico francese anche, che a sua volta deriva dall'antico olandese *ankya che indicava il canale dell'osso (anche la parola anca in effetti è germanica), da cui è passato a indicare il condotto, l'imboccatura dello strumento e quindi anche la lamella posta vicino all'imboccatura.
Uno strumento tradizionale italiano tipico, dotato di ancia doppia, cioè di una coppia di ance legate una con l'altra, è la ciaramella (quella nella foto), che tradizionalmente suonava in coppia con le zampogne. Questa parola deriva dal latino CALAMUS, che è il nome della canna, pianta che si presta molto a costruire strumenti musicali perchè è naturalmente cava all'interno.
Questo testimonia come da sempre l'uomo tragga dalla natura non solamente il nutrimento per il corpo, ma anche quello per l'anima.
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