martedì 20 luglio 2010

Cerea

Molto presto partirò per qualche meritato giorno di mare a Riva Ligure, in provincia di Imperia. In questo bellissimo paesino ho passato lunghi mesi da bambina insieme a Nonna Maria, che essendo una persona molto ansiosa non mi lasciava fare il bagno per timore che annegassi, nè mi faceva stare sulla spiaggia per paura che prendessi un'insolazione. Nonostante ciò mi ricordo molti di quei periodi come i più belli della mia infanzia. Un momento tipico della giornata era la passeggiata sul lungomare, durante la quale ascoltavo un po'annoiata lunghi discorsi in piemontese (Riva Ligure è colonizzata dai villeggianti torinesi) e incassavo ogni genere di complimenti sdolcinati.


Vi riporto un dialogo-tipo dal quale trarrò l'etimologia del giorno, l'interlocutore sarà chiamato con il generico cognome piemontese Pautasso:

P: Cerea madama Pavia
N: Cerea monsù Pautasso
P: oh ma che bel cit!
N: su, saluta il signor Pautasso...
M: ...
P: ehi, bel bambino, come ti chiami?
M: ...
N: a l'è 'na cita, a 's ciama Marta. Su, saluta!
P: ooh ma lo sai che sembri proprio un maschietto?
M: signore, io non faccio mica la pipì da in piedi!

Di questo dialogo esilarante (ce ne sono stati molti altri di questo tipo) la parola che ci interessa è cerea, saluto del quale mi sono chiesta per anni il significato.
Pare che derivi da un'alterazione di signoria attraverso *sereia, serea, simile al saluto veneziano sioria vostra e al genovese scià.

Tra qualche ora vado a godermi il suddetto lungomare e a coccolarmi i ricordi. Buone vacanze a tutti!

5 commenti:

Baby ha detto...

Ahah!Anche io ero stata scambiata per un maschietto, però avevo 15 anni ed ero in costume...vero, avevo i capelli molto corti, però la signora in questione era abbastanza anzianotta :P

Baby ha detto...

Uh che scema, buone vacanze!! ^_^ un bacio

fiore di maggio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fiore di maggio ha detto...

Davvero carino questo ricordo della tua infanzia...è capitato anche a me di subire dialoghi routinari fra adulti,fatti di domande scontate e ripetuti convenevoli ; mia sorella ed io che siamo gemelle (per la precisione era il termine usato per definirci) ne eravamo oggetto e tutti si chiedevano come mai dato che non ci assomigliavamo x niente, essendo dizigoti! Curioso ma piacevole questo interloquire in dialetto... Buone vacanze, Marta!

maria vayola ha detto...

ed a me,invece, mi chiamavano "signorina lasciami" perchè tutte le volte che mi facevano i comlimenti sdolcinati che tu dici e magari cercavano anche di darmi un buffetto o che so altro....io dicevo....".... e lasciami "
buone vacanze cerea marta :-)
da cerea maria

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