
e poi.
Eeeh.
Poi trovano un lavoro sottopagato a progetto, oppure si avventurano nell'intricata giungla burocratica dell'insegnamento, sperando di ottenere una cattedra quando agli stremati ultrasessantenni attuali verrà concessa la pensione. Oppure si rassegnano a fare un lavoro che non c'entra assolutamente nulla con le cose di cui, per anni, hanno riempito pensieri e quaderni.
Ma mi consolerebbe sapere che il precariato è solo un problema di linguisti e letterati, mentre purtroppo non è così.
Precario deriva dal latino PRAECARIU(M), cioè "ottenuto con preghiere (in latino PREX, PRECIS), concesso per grazia". Niente di più appropriato per l'Italia, patria dei concorsi truccati e delle raccomandazioni, e dove trovare un lavoro dignitoso, al giorno d'oggi, è praticamente un miracolo.
9 commenti:
Essì, ormai bisogna pregare per ottenere un lavoro...e spesso nemmeno così ti prendono.
Ciao, sono passata dal tuo blog per il blog hop!!
Da oggi hai una sostenitrice in più!!!
ciao sono passata di qui col blog hop del venerdì!da oggi ti seguirò a presto vale
Ciao siamo passati per il blog hop del venerdì e ci siamo iscritti la settimana scorsa... se vorrai venirci a trovare sarai la benvenuta un saluto a presto...
La mia infanzia è stata segnata dalla parola "Parlapà".... ho passato intere estati in provincia di Cuneo ovviamente con Nonna Maria! Complimenti per il blog!!!
Ciao sono Debora grazie di essere passta per il blog hop ricambio volentieri la visita a presto Dè
hai dato un senso alla parola precario, anche a me che di etimologie son prorio aliena! è già qualcosa, perchè quando penso al mio (ma anche tuosuonostrovosrtoloro...siamo in tanti, eh?) probabile futuro precario riesco solo a farmi venire le vertigini! complimenti per il blog, ora vado ad aggiungermi tra i followers; ciao!
ah si, dimenticavo, parlapà! -dopo avel letto l'etimilogia :)
Eheh grazie mille Barchetta! Piacere di conoscerti! :)
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