Più laicamente parlando, si potrebbe vedere la Pasqua come un momento di passaggio, individuale e collettivo, che non a caso cade proprio nella stagione di rinascita per eccellenza: la primavera.
Però oggi vorrei pensarla anche come il periodo ideale per aspirare alla liberazione dalle oppressioni, fin troppo terrene, che si consumano ogni giorno intorno a noi. Sarebbe bello, e per nulla lontano dallo spirito cristiano della festa, che ciascuno di noi in questo giorno riuscisse finalmente a riconoscere le tante, piccole catene (interiori e non) di cui incosciamente è schiavo. E spezzarle.
Cito a questo proposito una bellissima poesia di Gianni Rodari:
LETTERA AI BAMBINI
È difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
a dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.
Gianni Rodari
Buona pasqua!